Charlie Brown

"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)


Diabolik – Vittima designata (albo n.4 di aprile 2025)


La copertina dell'albo Vittima designata disegnata da Matteo Buffagni



In Vittima designata i protagonisti indiscussi sono Ginko e una sua ex allieva, ex brillante poliziotta e sua corteggiatrice.

Conosciamo Anna Walker in Trappola per Ginko (albo n.11 del novembre 2001) seguito da La rivale di Altea (albo n.12 del dicembre 2001). I due albi appena citati sono fondamentali per comprendere l’episodio che andremo a raccontare, in quanto in essi si dipana la vicenda di questa donna che comincia a muovere i primi passi in polizia grazie anche agli insegnamenti dell’ispettore per cui nutre una grande ammirazione, che ben presto si tramuterà in un sentimento più profondo.

È la stessa Anna Walker a raccontare come ha conosciuto Ginko all’agente scelto Paolo Sanders nel manicomio criminale di Ghenf, dove l’ex poliziotta è detenuta.

Per diverso tempo Anna lavorò a stretto contatto con l’ispettore a Clerville. La vicinanza le fece credere che anche Ginko cominciasse a provare qualcosa per lei. Quando lo vide per la prima volta tra le braccia di Altea si rese conto che non era come aveva pensato, così decise che il modo migliore per dimenticarlo era quello di allontanarsi da lui e di prendere servizio al commissariato di Ghenf, dove divenne capitano. Dopo un’operazione di smantellamento di una banda di trafficanti di droga, Ginko le telefonò per congratularsi con lei, e fu allora che escogitò un piano per attirarlo in una trappola. Una volta ucciso il guardiano della questura rubò i gioielli dal caveau e, in seguito, fuggì col bottino sotto le sembianze di Eva Kant.

Il piano di Anna prevedeva di attirare l’ispettore a Ghenf fingendo che era in corso un colpo di Diabolik al quale intendeva tendergli una tranello. Giunto sul posto, Ginko venne narcotizzato da quest’ultima e condotto in un vecchio rifugio abbandonato del criminale. Quando si svegliò e si ritrovò in cella con la Walker si convinse che ad averlo avvicinato per addormentarlo era stata Eva Kant travestita dalla poliziotta; in realtà il “teatrino” fu allestito da Anna per poter stare da sola con l’ispettore. Quando Ginko lo scoprì per bocca della stessa poliziotta la respinse, Lady Kant intervenne proprio nel momento in cui la Walker stava per uccidere l’ispettore, salvandolo, e mettendola fuori gioco. In seguito la polizia, messa sulla pista giusta grazie ad Altea, arrestò la Walker e Anna fu rinchiusa nel manicomio criminale.

Adesso qualcuno è intenzionato ad ucciderla. Il mattino seguente al colloquio con l’agente Sanders, un cecchino scaglia una freccia che si infila tra le grate della finestra dove è seduta l'ex poliziotta per consumare la sua colazione. Solamente per puro caso la donna sfugge alla morte scansandosi di lì.

Sanders avvisa il commissario Boyard di Ghenf dell’accaduto rivelandogli anche che Anna vuole che sia Ginko a condurre l’indagine su chi possa volerla morta. Il commissario però non intende scomodarlo per una detenuta che in passato ha ucciso un collega e che non intende collaborare con loro, ma la morte di Heldon, un altro agente di polizia – che sembra collegata col tentato omicidio di Anna in quanto l’arma usata per il suo assassinio è la stessa – cambia le carte in tavola.

Ginko viene quindi convocato a Ghenf dove si reca riluttante per due ragioni: la prima è perché, visti i trascorsi, non è intenzionato a rivedere Anna; la seconda è perché dovrà rinunciare alla compagnia della sua adoratissima Altea giunta a Clerville per fare da madrina ad un galà di beneficenza.

Al manicomio di Ghenf, durante l’incontro con Anna, limitando i contatti allo stretto necessario cerca di capire chi può avere interesse ad ucciderla. Esaminando il fascicolo dell’indagine, Anna gli suggerisce i nomi di alcuni boss con cui in passato, quando era in polizia e lavorava assieme a Heldon, si era scontrata. Dopo averne scartato tre su quattro e aver individuato il possibile mandante, l’ex poliziotta chiede infine a Ginko di essere trasferita altrove per paura che il killer ritenti dove ha fallito. L’ispettore la asseconda.

Nel frattempo Ginko inizia a sorvegliare Randon, figlio del boss suggeritogli dalla Walker e possibile omicida, per confutare il suo alibi – che sembra essere inattaccabile – mettendogli delle microspie nei telefoni e degli agenti a controllarlo. Di ritorno dal commissariato in macchina, Randon chiama Craig dal cellulare e lo mette al corrente di avere addosso la polizia, pertanto devono sospendere l’affare della vendita del collier della sirena (su cui Diabolik ha messo gli occhi). Craig, un ricettatore, a quel punto teme che anche la conversazione che sta tenendo al cellulare con Randon possa essere ascoltata dalla polizia, ma quest’ultimo lo rassicura: il cercapersone è pulito e non corrono alcun pericolo. Quel che i due non sanno però è che, ad ascoltarli, ci sono Diabolik ed Eva che da settimane ascoltano e controllano tutti gli spostamenti di Randon per impossessarsi del gioiello, quindi sanno perfettamente che non può essere lui il killer della Walker, né che abbia assoldato qualcuno a farlo. Come può essere che la polizia sia caduta in un errore così grossolano? Ma, soprattutto, si domanda Diabolik, quanto ci metterà Ginko a scoprire che non è lui il killer?

Da qui in poi la storia diventa più articolata. Da un lato abbiamo Diabolik ed Eva che premono affinché l’affare tra Randon e Craig si concluda al più presto per poter rubare il collier della sirena, dall’altro lato Ginko deve scovare il killer di Anna e dell’agente Heldon per chiudere il caso il prima possibile, ritrasferire l’ex poliziotta al manicomio e tornare da Altea per presenziare con lei al gala di beneficenza.

Come sempre, con un piano ingegnoso, ci penseranno Diabolik ed Eva a sviare i sospetti su Randon in maniera tale da sbarazzarsi dei controlli della polizia per poter agire e, mentre assistiamo alla messa in atto del colpo scopriamo, d’altra parte, qual è l’enigma che si cela dietro l’omicidio dell’agente Heldon e quello tentato di Anna Walker.

Come anticipato in premessa, la presenza di Diabolik ed Eva Kant in questa storia è marginale dato che l’attenzione è tutta concentrata su Ginko e su Anna Walker.

In Vittima designata il ruolo di “pazza” vede come bersaglio Anna, in contrapposizione ad un’altra donna che i lettori de Il Re del Terrore hanno conosciuto molto bene in passato, “vittima” anch’essa dell’amore impossibile per un uomo. Ancor prima dell’ingresso sulle scene della poliziotta, nel passato della nemesi di Ginko c’era stata Elisabeth Gay, prima compagna di Diabolik destituita dall’entrata Lady Kant nel destino del criminale (L’arresto di Diabolik, albo n. 3 del marzo 1963). Anche ad Elisabeth, come ad Anna, la vita ha riservato una triste sorte non certo segnata da un allegro epilogo (cominciato con Atroce Vendetta, albo n. 4 dell’aprile del 1963, poi proseguito con Nel tunnel della pazzia, albo n. 8 dell’agosto 1995 e concluso, almeno fina a nuovo ripensamento degli autori, con l’albo de Il Grande Diabolik del luglio 2006, Il volto dell’odio).

È la condizione riservata al soggetto il cui sentimento non trova corresponsione dall’altra parte: quello, appunto, di vittima.

Non so se in fase di creazione della storia gli autori hanno fatto caso a questa strana e curiosa coincidenza, ossia di scegliere come titolo per l’episodio vittima designata. Non saprei dire se è un caso oppure se è stato volutamente deciso così per sottolineare che Anna Walker è doppiamente vittima: è sia bersaglio del killer che la vuole morta, ma è anche bersaglio del sentimento più grande e più (im)potente che esista al mondo.

Quando nel manicomio criminale al colloquio con Ginko se lo ritrova davanti dopo tantissimi anni e gli confessa “qualcuno mi vuole morta e per quanto detesti ammetterlo, tu sei il miglior poliziotto che io conosca” si sta mettendo di nuovo a nudo come già era successo in passato, gli svela ancora una volta la sua fragilità, il suo dolore, la sua solitudine, la sua inettitudine di riuscire a farsene una ragione del suo stare lì per una colpa che non dipende da lei e che neanche riesce a governare.

C’è altro.

Anna sta dichiarando a Ginko anche la sua imperitura ammirazione, che nasconde (malamente) il profondo amore che ancora nutre per l’ispettore (“tu sei il miglior poliziotto che io conosca”).

Una tavola tratta dall'albo, disegni di Antonio Muscatiello


I disegni di Antonio Muscatiello contribuiscono in maniera egregia a mettere in luce il nervosismo, l’odio, la sofferenza, che intridono l’animo della Walker: per gli operatori del carcere, i suoi colleghi, gli psichiatri, i magistrati, Anna è un soggetto pericoloso; di fronte a Ginko diventa piccola, sospettosa, ubbidiente, timida – è bene non farsi ingannare dal modo e dai toni che usa per dirgli ciò che vuole dirgli, quel giocare insistentemente con le mani rivela tutta l’emotività, la vergogna, la tensione che sente addosso per contenere il sentimento di odio/amore/frustrazione/impotenza nei confronti dell’ispettore –. Anche la postura non è dritta: ha le spalle curve, piegate in avanti, gli occhi bassi… quando li rialza per posarli su Ginko esprimono dolore (fa quasi tenerezza vederla così).

È un episodio molto triste, con un finale che non ci si aspetta.

E, come sempre, con tanti spunti di riflessione.

Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Recensioni | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 22/04/25

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Stanco di me stesso


"Stanotte sono stanco di me stesso.

Voglio essere qualcun altro."

                      (Oscar Wilde)

Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Aforismi | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 21/04/25

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Dentro i tuoi occhi


"Torna da dove sei venuto.

Nel sogno

dove tutte le cose nascono e muoiono

nello stesso istante.

Torna nel sogno

dove un bacio dura il tempo dell'amore

e il tempo dell'amore

è un fiume inarrestabile.

Torna a viaggiare sotto le mie palpebre chiuse

come una nave che si avvicina alle colline in lontananza

e il porto è soltanto il desiderio

di un'altra primavera.

Torna da dove sei venuto.

Nel sogno fioriscono anche i chicchi di grano

e le cose nascono e muoiono all'istante.

Come me,

dentro i tuoi occhi

di cero consumato d'insonnia."

               

             (Nadezhda Slavova)

Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Poesia | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 21/04/25

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Il giorno del ringraziamento


Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Pensieri | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 21/04/25

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Il pellegrinaggio del cristiano


Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Strisce | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 21/04/25

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Fiori (e poi c'è lui)


Autrice : Carla Iannacone | Categoria : Strisce | Commenti pubblicati dagli utenti : 0 | Data pubblicazione : 18/04/25

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