Charlie Brown
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)
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"Se non torno, sappi che ti amo".
(Beatrice Salvioni, La Malacarne Einaudi Editore, 2024)
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Se non vuoi darmi l'amore, allora dammi la morte.
(Charlie)
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Un nonsense, a partire dal titolo. Un dramma dove non si riesce a cogliere il filo e il fine del discorso, dove sotto l'illogicità della trama (e del titolo) è nascosta la verità .
Nulla di strano se si pensa che Edward Albee, autore di Chi ha paura di Virginia Woolf?, è stato l'artefice del teatro dell'assurdo e che, proprio con tale opera del lontano 1962, fu in grado di mettere sotto shock la platea di Broadway per aver messo in discussione la morale convenzionale americana, una sorta di denuncia che smascherava le bugie, le ipocrisie, i nodi irrisolti e i segreti di una società celata dietro un'apparente immagine piccolo borghese o borghese. Lo scandalo fu reso tanto più grande perché Albee, nel mettere in atto la propria opera, scelse la strada più semplice e immediata: utilizzare il fondo oscuro dei sentimenti di coppia mettendo in piazza i retroscena del rapporto tra marito e moglie. continua a leggere​
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Prima di prendere posto in sala, le luci nel foyer del Teatro Argot Studio diventano soffuse. È l’inizio di un sogno. O di un incubo.
In palcoscenico non si ha più cognizione della realtà . È già sera fuori? È ancora pomeriggio, oppure è giorno?
È buio dentro. Un uomo si desta dal suo torpore.
Viene raggiunto dalla moglie che siede con lui sul letto. Discutono. Di tutto quello che è successo la sera prima. Cos’è Albertine, sei gelosa? Ebbene sì, il dottor Fridolin è stato corteggiato ed ha corteggiato a sua volte due giovani ragazze durante il ballo in maschera a cui hanno preso parte la sera prima; eh… ma Albertine non è da meno… Qualche estate fa in Danimarca, durante una vacanza con lui e la figlioletta, anche lei era stata attratta sessualmente da un ufficiale tedesco e, se solo lui le avesse fatto capire di desiderarla anche per una sola volta, non avrebbe esitato un attimo a mettere in discussione il suo amore per il marito e la figlia.
Da questo momento succedono una serie di avvenimenti che coinvolgeranno Fridolin in «un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo», avvenimenti che si svolgeranno tutti nell’arco di una notte. continua a leggere
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Una famiglia non si sceglie, nasci e te la ritrovi intorno che ti sorride, afferma lo scrittore Luciano De Crescenzo. Nel testo di Michel Marc Bouchard, Le Muse Orfane, al contrario quella che si para davanti agli occhi dello spettatore è una famiglia solo apparente, scomposta; ciò che lega i quattro fratelli protagonisti di questo dramma è solo un vincolo di sangue, senza il quale non avrebbero più nulla in comune.
Caterina (Antonella Attili), Martina (Stefania Micheli), Isabella (Elodie Treccani) e Luca (Paolo Zuccari) hanno perso la loro madre quando erano piccoli, da allora ognuno cerca di tirare avanti nella vita come meglio può. Caterina, la maggiore, è rimasta a vivere nella casa paterna insieme alla sorella più piccola Isabella, Martina ha scelto la carriera militare come suo padre (morto in guerra) emigrando in America e Luca è alle prese con un romanzo che scrive da vent’anni e che ancora non riesce a pubblicare. continua a leggere
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