Charlie Brown
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)
«I Duellanti è un lavoro sull’avversario e sul diventare adulti» scrive Francesco Niccolini nelle note di drammaturgia, e la massima non potrebbe essere più chiara e più esemplificativa.
Assistendo allo spettacolo, a primo impatto, quel che si evidenzia all’occhio dello spettatore è la linea di demarcazione che esiste tra i due protagonisti del testo di Joseph Conrad: i due sfidanti sono quanto di più diverso e opposto esiste al mondo, ma nel prosieguo della storia si scoprirà che i duellanti, invero, non sono altro che la stessa faccia di una medaglia.
Nell’anno in cui Napoleone diventa imperatore, al tenente Armand D’Hubert (Alessio Boni) è affidato il compito di comunicare lo stato d’arresto ad un suo pari grado, Gabriel Feraud (Marcello Prayer). Il motivo risiede nel ferimento del nipote del sindaco di Strasburgo in un duello da parte di quest’ultimo che, disturbato dal collega durante un incontro con una dama del luogo, costringe D’Hubert, col pretesto dell’onore, a battersi con lui. continua a leggere
Accedi o Registrati per commentare l'articolo
Semplice e leggero. È così che può definirsi il testo di Pierre Palmade e Cristophe Duthuron, Due donne in fuga, portato in scena da Marisa Laurito e Fioretta Mari al Teatro Manzoni di Roma. La prima interpreta Margherita, casalinga da trent’anni e la seconda Clorinda detta Clo. Ambedue fuggono da una vita che si sono ritrovate a vivere senza volerlo, e così unica ancora di salvezza resta la fuga.
Margherita fugge da trent’anni di vita in cui è stata moglie e madre, sacrificando tutta se stessa per la famiglia (in realtà, il suo è stato un matrimonio per allontanarsi dalla madre con la quale non ha mai avuto un buon rapporto) mentre Clo fugge dalla casa di riposo dove il figlio e la nuora l’hanno sistemata dopo la morte del marito. Le due donne si incontrano per la prima volta di notte su una strada statale mentre fanno l’autostop. continua a leggere
Accedi o Registrati per commentare l'articolo
Bella Figura non ha un inizio né una fine. Non è una commedia, ma nemmeno un dramma. Non è uno spettacolo ma nemmeno una storia. Sembra di assistere dal vivo al paradosso di Achille e la tartaruga del filosofo di Elea dove tutto e tutti restano così come sono apparsi.
Unica nota “dinamica” è il cambio della scenografia del primo quadrante a sinistra del palcoscenico dove, all’apertura del sipario, ad occupare metà del palcoscenico, è una smart gialla. Al suo interno ci sono Boris (David Sebasti) e Andrea (Anna Foglietta) che discutono animatamente. continua a leggere
Accedi o Registrati per commentare l'articolo
La storia di Baby è nota a tutti, grazie allo straordinario successo della pellicola del 1987 firmata da Eleonor Bergstein e diretta da Emile Ardolino con protagonisti Patrick Swayze e Jennifer Grey. L’adattamento teatrale non si discosta dalla versione cinematografica originale, ragion per cui il tour di Dirty Dancing il Musical ha ottenuto, nei primi tre mesi di rappresentazione, oltre 115.000 presenze.
Dirty Dancing il Musical, in scena in questi giorni al Teatro Olimpico di Roma – ultima tappa del tour – non delude le attese dei tantissimi fan del cinema. Nonostante l’intensa pioggia di ieri sera la gente non ha resistito all’impulso di assistere e di essere partecipe – ancora una volta – alla storia d’amore tra Baby e il maestro di ballo Johnny Castle. continua a leggere
Accedi o Registrati per commentare l'articolo
Una commedia frizzante, semplice, dai toni garbati e più che originale.
Questi sono i quattro aggettivi con cui potremmo definire lo spettacolo Che disastro di commedia di Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Shields per la regia di Mark Bell che vede in scena sette magnifici attori: Gabriele Pignotta, Gianluca Ramazzotti, Luca Basile, Marco Zordan, Yaser Mohamed, Viviana Colais e Stefania Autuori.
Dopo aver fatto accomodare il pubblico in platea ci si accorge subito che c’è qualcosa che non va. Una porta che non si chiude bene e una mensola sopra il caminetto che non tiene. Viene chiesto aiuto ad una spettatrice che viene fatta salire sul palco e mantenere intatta la scenografia: una mano alla maniglia della porta, l’altra tesa a far sì che la mensola non caschi a terra. Trovata la soluzione volta a poter dispensare la gentile signora dalla sciagurata incombenza (la direttrice di scena prova a tener ferma la mensola con il nastro adesivo mentre il ragazzo addetto all’audio chiude a chiave la porta), ecco che si dà inizio allo spettacolo. continua a leggere
Accedi o Registrati per commentare l'articolo
Terapia di coppia per amanti non è solo il titolo dell’ultimo libro di Diego De Silva (Einaudi, pp. 250, euro 18,00) ma è anche un ossimoro. Che motivi avrebbero due amanti per ricorrere all’analista?
Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.
Questa la trama: Due adulti non sposati tra loro si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy ed elegante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell’autoassoluzione... continua a leggere
Accedi o Registrati per commentare l'articolo