Charlie Brown
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)
"Accettare
Capire
Amare
Non è difficile
Sono solo pretese
Tue
Ma quando
Io
Ti chiedo solo di
Accettarmi
Capirmi
Amarmi
Tutto diventa
Subito
Impossibile".
(Francesca Barzon, In un volo il mio tempo SBS Edizioni 2025)
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"Dovrei dormire, chiudere gli occhi
e accoccolarmi nel silenzio del mio respiro.
Accanto borbotta una stufetta accesa,
ma non odora di legna da ardere
e il calore è un'illusione effimera,
come quando sogno una tua carezza.
È nuda la notte,
giovane fanciulla spensierata che si aggira tra i miei ricordi
aspettando la sonata del cuore che dorme.
Dovrei dormire, chiudere gli occhi
e abbandonarmi all'ignoto, al vuoto
che argina il mio cammino da sempre.
Dovrei addormentarmi come un bambino dopo il pianto,
stremata e fragile,
sorridendo nel sogno
e dimenticare che il seno accanto,
colmo di vita per nutrirmi,
appartiene alla morte".
(Nadezhda Slavova)
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"Torna da dove sei venuto.
Nel sogno
dove tutte le cose nascono e muoiono
nello stesso istante.
Torna nel sogno
dove un bacio dura il tempo dell'amore
e il tempo dell'amore
è un fiume inarrestabile.
Torna a viaggiare sotto le mie palpebre chiuse
come una nave che si avvicina alle colline in lontananza
e il porto è soltanto il desiderio
di un'altra primavera.
Torna da dove sei venuto.
Nel sogno fioriscono anche i chicchi di grano
e le cose nascono e muoiono all'istante.
Come me,
dentro i tuoi occhi
di cero consumato d'insonnia."
(Nadezhda Slavova)
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"Mi rapisco da sola
guardando tanti fiori nati sul balcone
non certo per merito mio
giardiniere è stato il vento.
Mi spellano dettagliatamente,
la bellezza incide
con lo stesso nobile coltello degli assenti.
Ricordo il turbine della tua risata
alla mia confessione
che i fiori mi spaventano.
Ho un dolore giovane,
ci vuole pazienza,
attesa di uccello
a bordo del campo appena seminato.
Ti amavo di un amore umano
come togliersi i vestiti la sera e rimetterseli al mattino.
Nei giorni ora sterminati
ti scrivo una lettera invisibile
per dirti un percorso meraviglioso
una perla che rotola spedita
in un viale alberato
e trascina luce con sé, trascina veglia.
Io vedo il mondo attraverso la tua trasparenza,
vedo il tuo atroce incanto
il suo fingersi opaco
ora risvegliato,
vedo il male che ci fa il leggero del mondo.
Oggi i morti assomigliano ai vivi
non telefonano
non gli manco,
si stemperano nelle loro vite
senza volermi accanto."
(Chandra Livia Candiani)
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"Ti cercherò sempre
sperando di non trovarti mai
mi hai detto all’ultimo congedo.
Non ti cercherò mai
sperando sempre di trovarti
ti ho risposto.
Al momento l’arguzia speculare
fu sublime
ma ogni giorno che passa
si rinsalda in me
un unico commento,
ed il commento dice
due imbecilli."
(Michele Mari, Cento poesie d’amore a Ladyhawke Einaudi Editore 2007)
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Ho un cannibale come materasso
Ingordo
Ha divorato il tuo corpo
Di te nelle lenzuola
Non mi resta né l’odore
Né l’impronta.
Ho steso un braccio sul cuscino
Quello che non è il mio
Ho immaginato la forma
La carne che v’era posata sopra,
fino a un istante fa
Ti avevo sulla mia bocca.
Nella veglia quel lembo di tela
È la tua pelle dove vengo a sdraiarmi,
all’alba
con le tapparelle bucate dal sole
Devo farti cadere dal cuore.
Non puoi immaginare quanto rumore fai
Dentro o fuori non fai alcuna differenza
Quel che ferisce e ammala
È la voce della tua assenza,
devo scordarmi le braccia
Fermare la voglia che m’assale
Di averti nelle gore del sudore
Io non sono la donna
Quella all’altezza delle tue parole,
e mentre la notte lascia questo letto al giorno
Per far posto alle noie e alle possibilità del mondo
Che
Innocente e fragile
Mi saluta affacciandosi dalla finestra di questa stanza
Mi costringo
Automa
A rinascere
Dalle ceneri della tua ombra.
(Charlie)
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