Charlie Brown
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi"
"Ne sei sicuro ?"
"Non ho alcun dubbio!"
(Luciano De Crescenzo)
Cani, gatti, altri animali e bambini sono esclusi dalla foto anche se riportati in lista
Tutti noi abbiamo persone che ci amano e persone che ci odiano, e per questo non c’è bisogno di avere il conferimento del titolo di VIP.
Io, per esempio, ho i miei fan (naturali e non rifatti) che mi amano a prescindere dai miei difetti (che so’ assai). Loro fanno finta di non saperlo ma forse, a pensarci bene, non è che fanno finta. Non lo sanno e basta.
Le mie povere creature (#noisiamogliamantidiCharlie) sono, nell’ordine:
1) mi’ madre (a lei il primo posto nun glielo leva nessuno);
2) i cani, tutti i cani (e vabbè, non c’era bisogno di dirlo). Mi corrono appresso e mi saltano addosso appena me vedono con relativa tirata al guinzaglio dei proprietari. Uno una volta lo aveva proprio mollato. Facevo jogging in villa, ero passata davanti a lui e al padrone quando ad un certo punto vedo che il cucciolo mi segue. A nulla valsero i miei tentativi – e quelli del proprietario – di farlo tornare sui suoi passi, il piccoletto non ne voleva sapere di tornare col legittimo papà;
3) l’ex gatto della mia coinquilina (che è morto ma mi voleva tanto tanto tanto tanto bene, più a me che alla sua padrona. E nun ridete che è vero);
4) i piccioni. Me vojono tarmente bene che non ce la fanno a stare lontano da me. Mi entrano addirittura in casa senza permesso da balconi e finestre (“tanto questa nun ce dice gniente, manco se ne accorge che entriamo di soppiatto da dietro le tende… Alfo’, chiama pure a Antoniuccio fallo venì qua ‘n attimo, ché mo’ ci divertiamo!”);
5) i grilli (ibidem come sopra). A momenti pure nel letto me li ritrovo che zompettano allegri per darmi la buonanotte e il buongiorno;
6) gli uccellini. Una volta erano in 4 o in 5 che se ne stavano al riparo sul davanzale della finestra della camera adibita a studio. Era estate, avevo lasciato tutto aperto e le tapparelle abbassate oltre la metà, quel tanto che basta per far circolare un po’ d’aria in casa la notte per riuscire a dormire. Mi svegliai di soprassalto di mattina presto sentendo pigolare dalla stanza accanto (pio-pio-pio-pio). “Oddio, gli uccelli!” mi son detta, ci mancava pure Hitchcock. Mi alzai e andai a controllare. Erano così piccoli e dal piumaggio morbidissimo che mi fecero una tenerezza infinita (forse non avevano altro posto dove stare per osservare il sorgere del sole, oppure mi avevano scambiato per la loro mamma perché rimasero per un po’ fermi a saltellare sul parapetto e ad osservarmi, facendosi accarezzare, prima di volare via);
7) i bambini (di tutte le età). Stravedono per la qui presente matta. I più piccoli mi guardano e allargano le bocche con un sorriso, i più grandicelli mi scrutano curiosi, ed è come se volessero chiedermi il permesso di diventare loro amica oppure avanzare richiesta di fermarmi a giocare con loro o stare anche solo ad ascoltarli reclamando attenzioni. Ci sono poi quelli che se incantano a guardarmi senza dir nulla (non mi staccano proprio gli occhi di dosso, cascasse anche il mondo loro continuano a fissarmi manco c’avessero davanti Harry Potter intento ad eseguire chissà quale magia con la sua bacchetta… teneroooooni!!!!);
8) le zanzare. Appena il sole comincia a diventare un po’ più caldo… zac! Scatta subito il primo bacio mordace e appassionato (a seguire 6-7 prelievi al giorno fino a quando il termometro non scende di nuovo sotto lo zero);
9) la sfiga (che si contende il podio con mia madre);
10) uomini di età pensionabile che te li ritrovi sulle panchine nel centro di qualsiasi città anche nelle ore più impensabili del giorno. Quando possibile, fai il giro dell’isolato (anche se in lungo e in largo), altrimenti ti ritrovi costretta a passare avanti alle telecamere a raggi X e in quel caso è consigliabile ammantarsi di burka o di sette veli come la Madonna dei sette veli onde evitare che il lupo allupato diventi più allupato di quanto già non è (poi dicono che negli ospedali mancano i macchinari e che non si possono eseguire esami diagnostici… chiamate i pensionati là fòri! Sai che screening vi fanno! Vuoi mettere la macchina umana con la macchina tecnologica? Quella non sbaglia, fìdate che non sbaglia);
11) i pervertiti (beh…capita, che vuoi fa’?), me fermano pure pe’ strada mentre leggo tranquilla seduta su una panchina (una cristiana¹ manco un libro in santa pace può leggere);
12) i matti (soprattutto);
13) i morti (presumo);
14) l’immigrato al supermercato. Potresti essere pure la più racchia del pianeta, potresti scendere in pantofole, in tuta, col pigiama (bucato) o coi bigodini in testa, ma trovi sempre un gentleman che ti saluta con un “Sciao bela!” (so’ soddisfazioni);
15) l’Agenzia delle Entrate (ma poteva mai mancare in questa splendida lista?).
Mancano: il cassamortaro, Totò Riina, l’amico di papà (c’è sempre l’amico di papà, non la leggete La posta di Gramellini sul Corriere della Sera?), l’INPS (quello mi odia da morì), i dinosauri (ma perché so’ estinti, non per altro), Massimo Ceccherini, Cristiano Malgioglio
il prete (pure qui solo perché ho smesso di andare in chiesa e di credere), il badante di tutti i nonni (sempre che questi non abbiano scelto le badanti invece che i badanti), il camionista (mhm… strano che questo non figuri nella lista), il bidello (è da un po’ che non frequento istituti scolastici perché te pare che non figurava nell’elenco?), le donne.
Se almeno queste ultime mi avessero amata in passato o mi amassero anche adesso starei a posto, e la smetterei di dare di matto.
¹ Una persona, un individuo.